Grande classico della cucina italiana, la ricetta degli spaghetti allo scoglio racchiude in sé tutto il sapore del mare. Portare in tavola questo piatto significa celebrare ed esaltare il pesce fresco e presentare un piatto intramontabile adatto ad ogni stagione.
Come spesso accade in cucina, proprio dai piatti poveri nascono ricette particolari che resistono al tempo e diventano classici intramontabili. Così è stato per gli spaghetti allo scoglio che, prima di vedere come protagonisti i frutti di mare, si preparavano con un pezzo di scoglio da cui si staccavano gli “animaletti di scoglio” ancora vivi. Si tratta di un piatto nato dall’ingegno di chi era costretto ad arrangiarsi con poco.
A rivendicare la ricetta è la tradizione popolare siciliana che da un semplice pezzo di scoglio, dei sassi saltati in padella, spaghetti e olio, sembra aver inventato un primo piatto al sapore di mare prelibato e saporito.
Il baccalà è il merluzzo, preparato per la conservazione tramite un processo di salagione e susseguente stagionamento.
Come da decreto ministeriale il termine baccalà si riferisce unicamente al merluzzo nordico grigio e non va confuso con lo stoccafisso ovvero merluzzo nordico bianco preparato per la conservazione tramite essiccazione, senza l’uso del sale. In Veneto, tuttavia, e nell’area della dominazione veneziana lo stoccafisso assume il nome di bacalà, tanto che il baccalà alla vicentina è in effetti preparato con lo stoccafisso.
In tutto il resto del mondo, invece, con il termine baccalà o similari, s’intende semplicemente il pesce a carne bianca (generalmente di tipo merluzzo) prodotto con il metodo della salagione. Il baccalà è infatti internazionalmente conosciuto con il termine di pesce salato.



